Cosa sono i commenti sui social media?

Ti sei mai chiesto perché le persone condividono le loro opinioni sui social?

Marino Baccarini
6 min readOct 28, 2020
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Molti manager pensano che leggere i commenti sia come parlare con potenziali clienti che esprimono la loro opinione su prodotti e servizi, quindi essenzialmente è una sorta di strumento di analisi di mercato.

In realtà le statistiche riportano un forte di calo di attenzione da parte del pubblico verso contenuti a sfondo commerciale quindi evitano anche di commentarli, a meno che l’azienda non realizzi dei contenuti dove i prodotti entrano in punta di piedi utilizzando tecniche di storytelling molto sofisticate allo scopo di creare prima di tutto una relazione fra azienda e pubblico, un rapporto privo di un intento di vendita ma inteso a fare conoscere l’azienda al lettore e cercando di lasciare che egli si racconti ed emergano i suoi bisogni, anche quelli latenti.

Torniamo a chiederci cosa sono questi commenti ed a scoprirne la natura.

Altri danno per scontato che un commento sia un’opportunità per sfogarsi in un modo che fino ad ora non esisteva — invece oggi possono usare liberamente i social per scrivere qualsiasi tipo di aberrazione contro chiunque senza per questo andare in contro a conseguenze di alcun genere. Raramente penali. Ogni tanto qualche commento troppo “off-limit” costringe i canali a chiudere i profili, in genere, privati, dei furbi che hanno scambiato i social per la pattumiera o un muro sul quale appendere proclami ed invettive, se non veri e propri inviti ad atti di violenza.

In effetti, alcuni pensano che i social media abbiano dato un microfono a milioni di persone che non sanno cosa farne, perciò lo usano per chiacchierare, raccontare le loro storie ad amici vecchi e nuovi, ma anche sbraitare, insultare, scambiare ogni tipo di opinione cercando di imporre la propria visione delle cose, esprimere desideri di ogni sorta, pubblicare icone sacre oppure offendere deliberatamente fedi religiose diverse, incitando il gruppo sociale a cui appartengono a prendersela con chi è “diverso”, come accade quando un’autorità, politica o religiosa in genere, sollecita il boicottaggio di prodotti realizzati in determinati paesi oppure a boicottare industrie colpevoli di fare o vendere qualcosa che danneggia la massa, indipendentemente che dietro ai proclami si nasconda la verità o la menzogna.

Che si tratti di notizie vere o di fake news poco importa: quello che conta è poter usare i social ed i commenti in particolar modo per ottenere risultati in un senso o nell’altro.

Ogni giornalista sa che non deve mai lasciarsi rubare il microfono dall’intervistato per impedirgli di tenere un comizio personale, fare dichiarazioni assurde o pronunciare parole oscene e offensive. Ma soprattutto perché dopo sarà quasi impossibile riprenderselo, specie in caso di una diretta televisiva.

Ahimè, è successo con i social media: l’altra faccia della medaglia.

Da un lato, i canali social hanno dato voce a istanze che in precedenza non trovavano spazio sui media come giornali o tv.

L’altra faccia della medaglia è rappresentata dal fatto che milioni di persone sanno di poter contare sui social network per sfogare impunemente frustrazioni, paure, ansie, ossessioni, delusioni, credendo che questo liberi dalla sofferenza provocata da questi stati mentali; per raggiungere questa temporanea e finta liberazione rovesciano ogni sorta di negatività in uno spazio pubblico — in realtà alimentando solo il dolore che sono convinti di cancellare ricorrendo ad atti di un’aggressività la quale si autoalimenta proprio anche grazie ai commenti che leggono o a quelli che scrivono.

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L’aggressività, il bisogno di scaricare energia negativa accumulata in qualche modo, sono come un incendio — non si spegne gettando benzina ma facendolo “morire di fame”, evitando di alimentarlo con materiali che bruciano facilmente, riducendolo ad una fiammella che lentamente si spegnerà.

Dunque cosa sono i commenti?

La risposta dipende da chi pone la domanda.

Per un’azienda possono essere un modo per conoscere sentimenti, abitudini, desideri, interessi, problemi, idee e opinioni dei fan e dall’analisi dei commenti ottenere dati per comprendere meglio l’audience e realizzare una migliore segmentazione non solo demografica.
Questo approccio porta anche a modificare prodotti e servizi al fine di servire meglio i clienti, soddisfare le loro esigenze e risolvere i loro problemi in modo più accurato. Questa potrebbe essere la risposta per e dagli imprenditori.

Per esperti di neuroscienze o futuristi alla ricerca di trend per cercare di indovinare il futuro, i commenti possono essere una grande fonte di dati, tuttavia devono essere analizzati attentamente perché la qualità dei contenuti pubblicati sui social media tende a seguire le “mode” che possiamo osservare in tutti i tipi di comunità e gruppi sociali.

In questi ultimi mesi caratterizzati da un aumento di turbolenze di ogni tipo, milioni di individui sono preda di fortissimi condizionamenti mentali che generano opinioni e comportamenti di cui sono inconsapevoli.

Questo avviene in ragione del fatto che costoro si lasciano trasportare dalla Mente Collettiva che influenza profondamente i pensieri e le azioni delle masse e le fa ondeggiare come il giunco piegato dal vento impetuoso, prima da una parte, poi dalla parte opposta, senza che un solo stelo possa opporsi e cambiare direzione.

È ciò di cui parlo spesso: il pensiero unico, che indichi “con accezione negativa, l’assenza di differenziazione nell’ambito delle concezioni e delle idee politiche, economiche e sociali” o che venga “utilizzato da gruppi o individui con idee estreme, che possono arrivare fino all’elaborazione di vere e proprie teorie del complotto politiche-mediatiche…” (Fonte: Wikipedia — «Capitalisme, socialisme et démocratie» Réponse à Thierry Pouch et invitation au débat)

I commenti siamo noi?

Penso che i commenti rappresentino un modo di esprimere la nostra identità, un’opportunità per ottenere quei famosi 15 minuti di fama di cui parlava Andy Warhol anche se il grande artista non poteva immaginare che il lasso di tempo sarebbe diventato un comportamento compulsivo e i minuti si sarebbero trasformati in ore davanti a un computer nel vano tentativo di vivere una vita virtuale che sembra sempre piacevole e ricca di gratificazioni personali ma che tuttavia svaniscono non appena si spegne il monitor.

Con i commenti, siamo “sempre in onda” e il microfono è il nostro strumento per gridare al mondo “Ehi, guardami, esisto anche io e sono migliore di te!”

Per altri, i commenti sono il risultato del flusso continuo di pensieri che la mente crea e che porta molte persone ad esprimere la propria opinione su qualsiasi argomento con l’obiettivo di alimentare il bisogno dell’ego di prevalere sempre e su tutti.

Per alcuni i commenti sono un’opportunità per cercare di calmare le acque in discussioni inutili, interruzioni che spesso finiscono sopraffatte da commenti che altri preferiscono perché pieni di insulti, offese o atti di bullismo vero o presunto.

Poi ci sono i puri o finti tali, chi afferma di commentare solo per divertimento e passare il tempo, chi commenta per farsi dure risate o per fare battute sciocche, spesso di stampo razzista contro “generi diversi” i quali comprendono anche le donne, bersaglio preferito da molti rappresentanti del “sesso forte”.

E non c’è canale social che sia immune da commenti che offendono l’intelligenza umana. Lo stesso tipo di pareri ed osservazioni sono presenti su Facebook come su LinkedIn sul quale ci aspetteremmo la crema dell’imprenditoria nazionale. Mi dispiace ma non è così. Stato sociale e 110 e lode non indicano il livello culturale e men che meno il grado di consapevolezza.

E tu? Ti sei mai chiesto o chiesta perché commenti sui social media?

Per dire la tua opinione e contribuire a creare un mondo migliore oppure perché certi commenti non li sopporti e vuoi mettere in riga chi li ha scritti?

Ti piace o non ti piace condividere le tue opinioni e se ti piace perché ti aspetti un segno di approvazione?

Commenti semplicemente le opinioni degli altri o ti aspetti che la discussione continui per approfondire argomenti e imparare cose che non sai?

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Marino Baccarini

Exposing Marketing Beguile and Human Communication Psychology in The Modern World.